Non ci sta Uil Scuola alla bozza relativa alla valutazione dei Dirigenti Scolastici , su cui il Sindacato ha espresso parere negativo, motivando la propria posizione all’interno del CSPI e sottolineando il mancato accoglimento delle proposte avanzate.
Le principali criticità evidenziate riguardano l’attribuzione del punteggio da parte del Direttore Regionale e il rinvio dell’applicazione della norma.
Per quanto riguarda il punteggio, Uil Scuola è stata l’unica componente del CSPI a richiedere la cancellazione, e non una semplice riduzione, del punteggio di 20 punti attribuito dai Direttori degli USR.
La discrezionalità di tale assegnazione, infatti, non consente di considerare le specificità territoriali degli istituti scolastici.
“Inoltre, – spiega il Sindacato – affidare la valutazione del Dirigente scolastico a Dirigenti amministrativi, che in molti casi non hanno svolto direttamente tale ruolo, rischia di non cogliere le peculiarità dell’azione didattica e pedagogica, strettamente connessa ai fabbisogni formativi del contesto locale”.
Un altro punto sollevato da Uil Scuola riguarda l’impossibilità di applicare la norma già nell’anno scolastico 2024/2025. Il sistema attuale non prevede differenziazioni all’interno del triennio di incarico dei Dirigenti scolastici, ossia tra chi è all’inizio del mandato e chi è già al secondo o terzo anno.
Tale principio è stato ribadito nel parere, dove si sottolinea la necessità di distinguere le condizioni operative di chi avvia un nuovo incarico da quelle di chi già dirige da tempo lo stesso istituto.
“Questa esigenza risulta ancora più rilevante alla luce degli effetti dei piani di dimensionamento regionale, che hanno costretto molti Dirigenti scolastici a gestire l’integrazione di procedure amministrative e modelli di progettazione didattica provenienti da istituti precedentemente autonomi”.
“Infine – secondo Uil Scuola – l’applicazione di questa norma rischia di modificare il ruolo del Dirigente scolastico, rendendolo sempre più assimilabile a quello di un Dirigente amministrativo”.
Il Sistema di Valutazione proposto, infatti, si basa su una visione in cui il Dirigente scolastico perde la propria leadership educativa, non essendo più parte integrante della comunità educante, ma diventando un mero esecutore di procedure amministrative e contabili.
“Il rischio evidenziato -conclude la Uil – è quello di una riduzione dell’autonomia scolastica, con l’imposizione di direttive dall’alto che sviliscono il ruolo della dirigenza scolastica e ne limitano la capacità di azione”.