Si sono riuniti davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito, questa mattina, i rappresentanti della Uil Scuola Rua, insieme al Comitato Docenti di Sostegno: per esprimere il proprio dissenso nei confronti delle recenti scelte del Governo.
Grande consenso per l’intervento di Roberto Garofani e per le rivendicazioni del Sindacato della scuola contro il Governo.
“Abbiamo espresso la nostra contrarietà nei riguardi dei corsi organizzati dall’istituto nazionale INDIRE, perchè non garantiscono la stessa formazione dei percorsi universitari che specializzano sul sostegno”.
Lo ha spiegato Roberto Garofani, che è stato ricevuto dal Direttore generale dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero Antonio Natali e dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Maria Assunta Palermo.
“Dobbiamo partire dalla consapevolezza che il sistema concorsuale finora attuato è stato fallimentare. Il precariato in dieci anni è raddoppiato e invece di attingere, per il ruolo, dalle graduatorie degli idonei dei concorsi già espletati, se ne continuano a organizzare ripetutamente altri ai quali parteciperanno le stesse persone che già hanno superato le precedenti selezioni non risultando vincitori, con alle spalle anni e anni di esperienza di insegnamento” –ha spiegato il Sindacato .
Che è tornato sul problema del precariato:
“La vera piaga della scuola è rappresentata dal problema precari: 250.000 docenti a tempo determinato, con un futuro incerto e che non garantiscono agli alunni la continuità didattica. È uno scandalo nazionale che dovrebbe indignare tutta la società e spingere la politica e il Ministero a intervenire immediatamente”.
“Come Uil Scuola continueremo a rivendicare la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto, soprattutto per i posti di sostegno. Azione imprescindibile che permetterebbe non solo di assumere il personale precario sui posti vacanti, ma anche di garantire la continuità didattica agli studenti con disabilità”.
Ricordiamo che già dal 2022, il nostro sindacato ha avanzato una proposta di stabilizzazione dei 250.000 precari, che richiederebbe un investimento di 716 euro a precario, pari a 180 milioni di euro l’anno. Una soluzione possibile e sostenibile.
“La scuola – ha concluso Garofani – deve essere esclusa dai vincoli di bilancio imposti dal Patto di stabilità. Sulla scuola si investe, non si fa cassa”.