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Terza Fascia ATA: troppe certificazioni informatiche

È scontro nel mondo del personale ATA. Il futuro di coloro che una volta chiamavamo bidelli e adottavamo come punto di riferimento a scuola per malessere o marachelle  è appeso ad un emendamento della maggioranza che indicherebbe di far slittare il bando per l’aggiornamento delle graduatorie di terza fascia al prossimo anno.

Ma la Federazione Uil Scuola Rua non ci sta.

” Siamo contrari allo slittamento – afferma il Segretario Nazionale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile – . Si tratta di  una scelta lesiva dei diritti di migliaia di persone che legittimamente attendono di poter aggiornare e/o inserirsi in queste graduatorie”.

E in effetti, a pochi giorni dalla sottoscrizione definitiva della parte normativa del Contratto nazionale 19/21, che Uil Scuola non ha sottoscritto, si apre la stagione delle conseguenze negative che questo nuovo contratto creerà ai lavoratori della scuola.

In particolare, per il bando di Terza fascia ATA si pongono diversi problemi operativi: il primo è l’adeguamento normativo del Decreto con le nuove norme contenute nel Contratto e le relative modifiche che andranno introdotte nel sistema informatico. A seguire le procedure per l’acquisizione obbligatoria per tutti i profili (ad esclusione del collaboratore scolastico) della certificazione internazionale di alfabetizzazione di informatica.

La strada indicata dalla Uil Scuola è dunque quella di procedere con l’aggiornamento nel 2024, analogamente a quanto già previsto per il personale già inserito in graduatoria, includendo anche i nuovi inserimenti.

Ma la confusione è tangibile.

Il comitato per il “no” allo slittamento preme affinché sua concesso a tutti di iscriversi con riserva con l’obbligo di acquisire la certificazione entro il 1 maggio 2025, a prescindere dal servizio prestato o posticipare di qualche mese (entro luglio 2024) l’iscrizione in graduatoria in modo da avere una finestra temporale più ampia senza slittare di un anno e permettendo a chiunque di iniziare il nuovo anno scolastico dove meglio crede.

Dall’altra parte, il personale che è stato assunto in tempo di Covid lamenta la confusione che regna sui requisiti richiesti: “Noi ex Covid ci troviamo accusati di voler approfittare e di voler stravolgere le normali modalità di aggiornamento ma stiamo solo chiedendo di essere tutelati”.

Una situazione decisamente critica sulla quale il Segretario nazionale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile  non ha alcun dubbio:

” Coerentemente con quanto dichiarato nelle scorse settimane in cui annunciavamo la nostra contrarietà in merito ad un probabile slittamento del bando, la nostra linea politica resta sempre la stessa. Questa scelta della maggioranza è lesiva dei diritti di migliaia di persone che legittimamente attendono di poter aggiornare e/o inserirsi in queste graduatorie. Se invece la proposta di slittamento (emendamento Sasso) è stata fatta per permettere a tutto il personale assunto sull’organico ex Covid di maturare il servizio utile per inserirsi nelle graduatorie, non c’è giustificazione e ragione”.

E conclude:

” Questo modo di operare creerebbe solo incertezze procedurali, disparità di trattamento e alimenterebbe false speranze per il futuro di queste persone che per gli stessi motivi nei prossimi anni, potranno trovarsi nella stessa situazione tanto da chiederne un rinvio. Interventi che accontentano questa o quella parte, non fanno altro che alimentare divisioni e contrapposizioni tra il personale”.

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