Chi non ha mai detto da bambino: “ da grande voglio fare la maestra”.
Eppure gli insegnanti in Italia guadagnano la metà dei tedeschi e circa il 20 per cento in meno rispetto alla media Ocse. E i salari sono diminuiti se si considera l’inflazione. C’è solo una consolazione: secondo un sondaggio Ipsos, gli insegnanti nostrani godono di un’alta considerazione.
Ci sono nove paesi in Europa in cui gli stipendi attuali degli insegnanti sono più bassi rispetto a quelli di sei anni fa.
Tra questi spicca l’Italia. In altri paesi, come in Bulgaria gli stipendi sono più che raddoppiati. Mentre in Belgio, Grecia, Spagna, Italia, Cipro, Portogallo, Finlandia, Norvegia e Turchia gli stipendi iniziali degli insegnanti, adeguati agli effetti dell’inflazione, sono diminuiti.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto, riportato da L’Espresso “Teacher’s and School Head’s Salaries and Allowances” redatto da Eurydice, la rete istituzionale che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde informazioni sulle politiche, la struttura e l’organizzazione dei sistemi educativi europei .
Secondo il rapporto, in Italia lo stipendio medio effettivo degli insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria è inferiore al Pil pro capite. Cioè alla media di prodotto interno lordo che teoricamente spetterebbe a ogni cittadino se la ricchezza del Paese fosse divisa in parti uguali tra tutti. Supera di poco il Pil pro capite, invece, lo stipendio di chi insegna alle scuole medie e superiori .
La retribuzione annuale lorda di un docente italiano, infatti, è di circa 24 mila euro. Più bassa rispetto a quella dei francesi: 28 mila euro, la metà di quanto guadagna in media un tedesco, cioè 54 mila euro. Un terzo di quello che prende un insegnante in Lussemburgo: 71 mila euro.
Che gli stipendi dei docenti italiani siano bassi, troppo spesso insufficienti a garantire uno stile di vita dignitoso, lo testimoniano i racconti dei professori costretti a rinunciare all’assunzione perché non guadagnano abbastanza per pagare l’affitto di un appartamento nelle principali città del Paese in cui viene loro richiesto di trasferirsi. E lo certifica il rapporto Ocse “Education at Glance 2023” pubblicato a settembre. Secondo il documento, un docente italiano di scuola secondaria di secondo grado guadagna il 20 per cento in meno rispetto alla media Ocse.