Non ci sono dubbi per Uil Scuola:
” Bisogna assumere tutti i docenti specializzati e garantire una più equa distribuzione dei posti del TFA sostegno: è questa la soluzione per dare risposte concrete ai docenti ma soprattutto agli alunni con disabilità”
Si tratta di un tema caldo , all’indomani delle bozze presentate dal Ministero, su cui si attendono ancora risposte definitive. Il confronto è tutt’ora aperto con le organizzazioni sindacali : la questione riguarda la bozza di decreto ministeriale sui percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità; e per la precisione chi ha almeno tre anni di servizi negli ultimi cinque anni (articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2024, n. 106).
Una seconda bozza, emanata dal Ministero, riguarda poi coloro che hanno superato un percorso formativo all’estero in attesa di riconoscimento o che rinunciano al contenzioso in atto (articolo 7 del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2024, n. 106).
Con questi due provvedimenti, che ripetiamo sono ancora in fase di bozza, il Ministero certifica il grande ritardo nell’affrontare seriamente una questione importante per la scuola italiana: come i percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.
Ricordiamo che in nove cicli di TFA, le università italiane hanno specializzato circa 200.000 insegnanti, garantendo una formazione specialistica che è stata in grado di fornire le conoscenze necessarie per supportare gli alunni con disabilità. Dall’altro lato, in otto anni sono raddoppiate le persone che lavorano con contratti a tempo determinato, mentre ogni anno restano vacanti migliaia di posti in organico di diritto e altrettanti in organico di fatto di cui più di 100mila solo sul sostegno.
Con i provvedimenti presentati, in fase di bozza, dal Ministero, si chiede di rinunciare a qualsiasi procedura legale al fine di poter partecipare ai corsi che saranno organizzati dalle Università e dall’INDIRE, per chi è in possesso del titolo estero in attesa di riconoscimento, che in molti casi, nel paese di origine, non sono riconosciuti singolarmente per l’insegnamento sul sostegno.
“ Ma questo – spiega Uil Scuola – dimostra – che si tratta di un’operazione tesa in primo luogo a salvaguardare l’amministrazione da una mole notevole di contenziosi. Il Ministero due anni fa, a tal proposito, annunciò che sarebbe stata istituita una task force grazie all’impiego di risorse, con cui si sarebbe agito nell’immediato, per analizzare ogni pratica e dare una riposta celere e puntuale alle oltre 11.000 richieste di riconoscimento dei titoli esteri. Ma quelle parole si sono rivelate solo annunci” .
“Noi sosteniamo – continua la Uil – che questi corsi soprattutto affidati all’INDIRE non garantiscono la stessa formazione dei percorsi universitari del TFA sostegno mettendo in discussione la preparazione dei futuri docenti con il rischio di saturazione di alcune graduatorie GPS con la presenza di centinaia di docenti specializzati, una parte dei quali non è stata nominata su posto di sostegno da GPS e, se non convocata nemmeno da Graduatoria di istituto, è rimasta non occupata”.
Uil scuola rivendica invece soluzioni definitive tra queste: quella di stabilire un collegamento tra il numero di posti disponibili e il reale fabbisogno a livello nazionale di insegnanti di sostegno per i corsi attivati con il TFA in Italia.
Un fabbisogno calcolato dalle singole Università che, negli ultimi anni, non è mai corrisposto adeguatamente alle necessità dell’intero Paese.
E’ da tempo che il sindacato sostiene che bisogna trasformare l’organico di fatto (al 30/6) in organico di diritto (al 31/8) per stabilizzare migliaia di docenti di sostegno su cattedre ormai consolidate e che rispondono alle vere esigenze delle scuole anche in termini di continuità didattica dell’alunno disabile, anche attingendo dalla 1 fascia delle GPS.
Per Uil Scuola è oltremodo importante garantire agli alunni con disabilità un docente specializzato, come previsto dalla Legge Quadro sulla disabilità 104/92.
“A tal fine, una volta esaurita la prima fascia sostegno delle GPS della propria provincia, bisogna adottare soluzioni efficaci per assumere insegnanti specializzati da altre province, prima di passare a nominare da seconda fascia GPS o da graduatorie incrociate docenti non specializzati”.”
“In sede di informativa -continua Uil Scuola – abbiamo invitato il Ministero ad acquisire anche la documentazione inviata da numerosi docenti di sostegno specializzati in Italia, che in questi mesi abbiamo ascoltato e sostenuto, al fine di una più attenta valutazione rispetto alle scelte che intende adottare.
Per capire cosa prevedono in dettaglio le bozze, chi può accedere ai corsi, quanti sono gli aspiranti e quanti crediti bisogna avere in possesso, vi invitiamo a leggere l’articolo completo sul sito di Uil Scuola
