“Siamo al 26 agosto e ancora non si sono concluse le operazioni per l’assegnazione delle supplenze. Una situazione paradossale che si ripete ormai da anni”: Gerardo Salvo, segretario generale della Uil Scuola della provincia di Como, lancia l’allarme a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico 2022/2023.
“Dal 1° settembre gli insegnanti dovrebbero essere operativi, – spiega Salvo – ma per molti di loro non sarà possibile. Nel Comasco, il 45% delle cattedre è rappresentato da supplenze. Una situazione che riguarda in particolare la Lombardia, dove i posti precari da assegnare sono tantissimi. E questi ritardi provocano disagi sia per i supplenti stessi, che spesso si trovano fuori regione e ancora non sanno dove andranno a lavorare, sia per l’organizzazione della scuola. Lo scorso anno diversi istituti comprensivi comaschi la prima settimana di lezioni hanno dovuto introdurre un orario ridotto per mancanza di insegnanti”.
Gli insegnanti di sostegno
La preoccupazione è in particolare per i bambini che necessitano di sostegno. “Nella provincia lariana sono circa 700 le cattedre libere per il sostegno – dice Salvo – Di queste, 200 saranno occupate da specialisti e le altre, come ogni anno, verranno assegnate a persone senza una formazione specifica. Mancano professionisti rispetto al fabbisogno. I corsi sono a numero chiuso e troppo costosi. Va riformato il sistema”.
Il personale ATA
Non ultimo, il problema della carenza di personale ATA. “Non fanno più assunzioni per collaboratori scolastici e amministrativi – spiega il rappresentante UIL – Per due anni, la situazione è stata migliore grazie alle prescrizioni Covid, che hanno permesso di avere più personale a disposizione. Adesso, invece, sarà un problema perché l’organico Covid non è stato rinnovato. Ci sono plessi sul Lago con un solo collaboratore che apre al mattino. Come Federazione UIL ci batteremo con tutti i mezzi affinché venga aumentato il personale”.
La spesa per le famiglie
E mentre le scuole sono alle prese con l’organizzazione, le famiglie si trovano a dover affrontare la spesa per i libri e il corredo scolastico. “Oltre agli aumenti dell’energia e del carrello della spesa – interviene Mara Merlo, presidente di Federconsumatori Como – è possibile che anche libri, cancelleria e abbigliamento scolastico subiscano dei rincari. È un altro comparto che rischia di gravare sulle famiglie”.
FONTE: https://www.espansionetv.it/