Si tratta di una serie di novità nell’insegnamento di alcune materie che esprimono
“il meglio della nostra tradizione”
Tra esse ci sono: la reintroduzione (opzionale) del latino alle medie, l’indicazione di fare imparare a memoria le poesie agli studenti come si faceva in passato, e di concentrare lo studio della storia sui popoli italici invece che sul resto del mondo.
Una linea che guarda decisamente al passato anche se i singoli istituti hanno poi un certo margine di flessibilità per decidere come strutturare gli insegnamenti.
Le nuove indicazioni sono state elaborate da una commissione di esperti incaricati dal ministero.
Tra loro ci sono alcune persone note come lo storico ed editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia, il latinista Andrea Balbo, il presidente emerito dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini e il violinista Uto Ughi.
Valditara ha detto che la commissione dovrebbe completare i lavori entro la fine di marzo e che le novità saranno introdotte nelle classi con l’anno scolastico 2026-2027.
Finora le indicazioni per le scuole primarie iniziavano dal terzo anno, il Ministro invece vuole introdurre lo studio della letteratura fin dal primo anno con l’obiettivo di “imparare a scrivere bene”, con testi semplici come filastrocche e scioglilingua da imparare a memoria ma anche con “primi accenni di epica classica, mitologia greca e orientale” e saghe nordiche. Tra i testi da adottare, anche la Bibbia.
Valditara ha inoltre insistito sulla necessità di studiare bene la grammatica e ha parlato dell’apprendimento dell’italiano come se fosse una sorta di disciplina personale a livello morale:
“La chiarezza deve essere presentata come una forma di autocontrollo e anche di doveroso impegno verso l’altro” – ha detto.
Altra novità sarà l’abolizione della materia geostoria, che unisce lo studio della storia a quello della geografia:
“La storia verrà studiata come una grande narrazione. Lo studio si concentrerà sulla storia dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente” – ha spiegato il ministro.
Infine, una delle novità che stanno facendo più discutere è la reintroduzione opzionale del latino alle scuole medie (le secondarie di primo grado), da cui era stato abolito nel 1978. Lo si potrà studiare dalla seconda media e non sarà più una materia extracurricolare ma curricolare, cioè inserita nell’orario delle lezioni per chi ne farà richiesta.