Ridurre il numero degli alunni per classe potrebbe non essere sufficiente

Dopo i dati forniti dal ministro Valditara sulla dentalità a proposito del calo demografico previsto nei prossimi dieci anni, la reazione dei Sindacati della Scuola non si è fatta attendere.

Valditara ha parlato di circa 130mila ragazzi in meno ogni anno e di circa 2 milioni in meno di giovani tra cinque anni.

Cifre impressionanti che hanno sollevato la reazione di Sindacati, tutti concordi sul fatto che sono numeri sui quali c’è ben poco da dire.

Per il Segretario Generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile:

“Ridurre gli alunni per classe sarebbe possibile approfittando appunto della denatalità. Invece si agisce al contrario: è stato innalzato il limite degli alunni per istituto da 600 a 900 con conseguente tagli di organico. La scuola va tenuta fuori dal patto di stabilità e fuori dai vincoli di bilancio. E’ questo il principio per sostenere un sistema di istruzione nazionale e di qualità”.

Secondo il Segretario della Uil il numero dei ragazzi per classe dovrebbe aggirarsi intorno ai 18 massimo  20 alunni, cifra che dovrebbe essere quella standard a cui fare riferimento.

” Se si considerasse la scuola determinante per il futuro del Paese -conclude il Segretario della Uil – il tema della dentalità dovrebbe rappresentare una opportunità e non una penalizzazione”.


Anche se in alcuni Comuni, specie quelle di piccole dimensioni, sta diventando quasi impossibile evitare le pluriclassi mentre in altri, le scuole dell’infanzia spesso non raggiungono la dozzina di bambini.

Insomma, abbassare il numero degli alunni per classe è certamente una misura auspicabile per poter migliorare la didattica, ma potrebbe non bastare.

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