Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha emanato ieri la circolare, inviata sia agli Uffici scolastici regionali sia all’Inps, che riguarda le novità per il personae scolastico che andrà in pensione a partire dal 1 settembre 2024, in applicazione dell’art. 1, commi 136, 138 e 139 della Legge n° 213 (legge di bilancio per il 2024).
Le domande dovranno essere presentate a partire dal 20 febbraio ed entro e non oltre il 28 dello stesso mese, esclusivamente attraverso il sistema Polis del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Fa eccezione il personale scolastico di Trento e Bolzano, che continuerà a presentare le dimissioni in modalità cartacea.
Le novità riguardano: l’Opzione donna, la Pensione anticipata flessibile e l’Ape Sociale.
In particolare, è stata estesa l’Opzione donna a tutte le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2024, potranno far valere i 35 anni di contribuzione e possiederanno, alla stessa data, un’età di almeno 61 anni, che potranno diminuire di 1 anno per ogni figlio fino ad un massimo di 2. Naturalmente, per poter presentare tale istanza, è indispensabile che l’interessato assista un parente disabile in situazione di gravità (art. 3 comma 3 della Legge 104/1992), oppure possieda una riduzione della capacità lavorativa almeno del 74 per cento.
Legge che si estende, in via sperimentale, per la Pensione anticipata flessibile e vale per tutti coloro che raggiungeranno, entro il 31 dicembre 2024, un’anzianità contributiva di 41 anni e un’età anagrafica di 62 anni (“Quota 103”).
La differenza, rispetto alla Quota 103 raggiunta nel 2023, è che nel caso della nuova quota il calcolo della pensione sarà completamente contributivo e la pensione lorda non potrà superare 4 volte il trattamento minimo (prima era 5 volte). Al raggiungimento del 67esimo anno di età ci sarà l’intero importo della pensione.
Infine, per quanto riguarda l’Ape sociale, è aumentata l’età anagrafica per poterla richiedere entro il 31 dicembre 2024: ed esattamente 63 anni e 5 mesi.
Potranno chiedere l’Ape Sociale tutti coloro che assistono parenti disabili in situazione di gravità, da almeno 6 mesi, oppure coloro che hanno una ridotta capacità lavorativa almeno del 74 per cento.
L’Ape Sociale è estesa anche ai disoccupati e a chi svolge attività gravose. Per la scuola, tale norma riguarda i docenti della scuola dell’Infanzia e Primaria.
Nel caso in cui sia stata richiesta e accolta la pensione con l’Opzione donna e sia riconosciuto il diritto a fruire dell’APE Sociale, richiesta entro il 31 marzo 2024, la persona interessata potrà comunicare tempestivamente all’Inps la rinuncia all’opzione donna per fruire dell’Ape Sociale.