Aumento dell’indennità di vacanza contrattuale: vediamo cosa cambia per docenti e ATA.
In risposta alla situazione socio-economica attuale, segnata dal repentino aumento del tasso di inflazione, il governo ha deciso di incrementare l’indennità di vacanza, che passa dall’attuale 0,5 per cento al 6,7 per cento. Che, come indicato nell’articolo 3 del Decreto Legge 145/2023, non rappresenta un pagamento retroattivo ma un anticipo. personale andato in pensione prima del 31 dicembre 2023 non sarà incluso in questo beneficio.
Questo significa che ogni docente potrebbe anche vedere un aumento approssimativo di 200 euro sulla busta paga, soprattutto se la retribuzione annua non supera i 35 mila euro.
Ma le cifre oscillano tra i 500 e 740 euro a seconda della posizione scolastica.
Questo anticipo ha però delle implicazioni. Il primo effetto negativo è la perdita del diritto al taglio del cuneo fiscale a gennaio 2024. Infatti, aumentando l’imponibile IRPEF, i dipendenti si troveranno a pagare addizionali regionali e comunali maggiori nel 2024.
I precari, al contrario, potranno beneficiare di questo incremento mese per mese nel 2024, mantenendo il diritto al taglio del cuneo fiscale. Ma chi andrà in pensione nel 2024 dovrà fare attenzione: sono tenuti a restituire l’anticipo una volta in pensione.
Di seguito la tabella di Uil Scuola sull’indennità di vacanza contrattuale nel mese di dicembre 2023, , incrementato, a valere sul 2024, di un importo pari a 6,7 volte il relativo valore annuale attualmente erogato.