In Lombardia solo il 3,22 per cento degli studenti sceglie il classico e, in linea generale, le iscrizioni al liceo per il prossimo anno scolastico calano sotto il 50 per cento: meno alunni anche allo scientifico e all’artistico, mentre prende quota il liceo delle scienze umane.
Dati che sono in linea con la tendenza nazionale, come anticipato qualche giorno fa nel Focus del ministero dell’Istruzione e del Merito, da cui emerge che, in Italia, la percentuale di iscritti al liceo classico si è ridotta ulteriormente, passando dal 5,80 al 5,34 per cento.
Eppure, c’è un paesino del sud Italia dove c’è ancora chi crede nello studio delle materie umanistiche e chi pensa “che lo studio del latino e del greco possa servire a conoscere meglio la lingua italiana e a parlare e scrivere bene”.
Roberta ( nome di fantasia, ndr) vive in un piccolo paese con meno di 2mila abitanti, qui frequenta la terza media e, a giugno, dovrà sostenere gli esami, che – confessa – “un po’ la preoccupano”. Ci ha raccontato, con una punta di orgoglio, di essersi iscritta al liceo classico; per raggiungere il quale a settembre dovrà svegliarsi presto e prendere la corriera.
Se si pensa che a Milano, la scelta delle superiori è condizionata anche dalla nuova linea 4 della metropolitana, la decisione di Roberta ci piace anche di più.
Roberta, quale è stata la principale motivazione che ti ha spinto a scegliere il liceo classico?
La passione per le materie umanistiche, verso le quali mi sento decisamente più portata: preferisco studiare storia o italiano, invece di matematica o scienze, che proprio non mi fanno impazzire. Credo, dopo essermi fatta un’idea seguendo i vari open- day di orientamento, che negli altri licei lo studio di queste ultime materie sia predominante.
I tuoi compagni di classe cosa hanno scelto ?
La maggior parte dei compagni ha scelto altro, quasi tutti lo scientifico, un compagno ha scelto scienze umane ed un altro ancora l’Itis: noi siamo una classe di pochi studenti ma a scegliere il liceo classico siamo state solo un’altra ragazza ed io.
L’idea di dover studiare molto ti spaventa?
Non molto, in verità. Dall’idea che mi sono fatta appunto seguendo gli open- day, credo che materie come il latino e il greco, da quello che ci hanno spiegato, sono le basi della lingua italiana. Studiarle può aiutare a scrivere e a parlare bene.
Sei consapevole che in Italia in pochissimi ormai scelgono il liceo classico: in Lombardia siamo appena al 3,22 per cento
Si lo so, non conosco i dati ma so bene che lo scelgono pochissimi studenti: credo sia per la paura del troppo studio e perché molti non vogliono abbandonare le amicizie, o si lasciano condizionare da queste, e inoltre si dice anche che latino e greco siano lingue morte e anche questo può influenzare nella scelta.
Il prossimo anno, per andare a scuola, dovrai spostarti con la corriera: questo ti preoccupa?
Nel mio paese non ci sono licei quindi avrei dovuto spostarmi comunque per frequentarli, ma posso dire che avrei scelto il classico anche se fosse stata l’unica scuola lontana. Se si vuole seguire quello che piace si devono fare dei sacrifici .
Quindi non ti spaventano né la distanza né lo studio intenso: è corretto? E il dover lasciare i compagni, ti preoccupa?
Si. È corretto se non fossi già abituata a studiare forse mi spaventerebbe l’dea dello studio intenso; non dico tutti i giorni, ma a volte può capitare anche adesso che finisco di studiare dopo cena, perciò vorrei dire che in qualche modo mi sento preparata a questo. Invece lasciare i compagni non mi dispiace perché non siamo una classe molto unita.
Come mai, hai assistito a episodi di bullismo?
Non nel senso tradizionale della parola: non ci sono state forma di violenza fisica nei confronti di nessuno nella mia scuola, però se parliamo di violenza verbale e di esclusione, allora sì. E credo anche che, proprio su questo, i professori dovrebbero fare in modo che le classi siano più unite e che certe emarginazioni non accadano, o se succedono sentire i professori meno indifferenti può aiutare a sentirsi meno soli.
L’idea di incontrare al liceo nuovi compagni di classe ti suscita più emozione o più preoccupazione ?
Decisamente più ansia, perché non so che rapporti si instaureranno, però vedremo.
Secondo te che differenza c’è tra uno studente di un liceo classico di città e uno di un piccolo paese?
Non credo ci siano differenze a livello di studio ma nei rapporti di amicizia o nei legami che si possono instaurare tra compagni, invece, penso di sì.
Ami leggere?
L’anno scorso avrei detto di no ma ho iniziato, quasi per gioco, a leggere la serie di libri su Harry Potter e ora ti dico di sì.
Hai idea di cosa farai da grande?
No, l’anno scorso mi è piaciuto molto recitare in una rappresentazione che abbiamo fatto a scuola, ma non so se questo può bastare per decidere di fare l’attrice.