Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presentato ieri al Consiglio dei Ministri il Piano per la semplificazione della scuola .
Migliorare i servizi scolastici per studenti e famiglie, garantire la copertura delle cattedre sin dal primo giorno di scuola, rafforzare l’alleanza fra i vari protagonisti del sistema scolastico e liberare gli istituti scolastici da eccessivi adempimenti burocratici.
Sono i principali obiettivi del Piano per la semplificazione della scuola, presentato ieri in Consiglio dei Ministri dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Con il piano per la semplificazione – ha spiegato il ministro Valditara – puntiamo a migliorare la qualità della scuola rilanciando, al contempo, l’autonomia scolastica anche con l’introduzione di nuove forme di sostegno”.
Non si è fatta attendere, in merito, la risposta della Federazione Uil Scuola Rua.
Il Segretario Generale Giuseppe D’Aprile ha sottolineato come questa sia un questione:
” Per la quale ci battiamo da sempre. Se non sarà un semplice annuncio ma seguiranno fatti concreti, sarà un passo avanti per la scuola”.
Per D’Aprile non ci sono dubbi:
” Lavoro e burocrazia, professionalità e non adempimenti, valorizzazione economica del lavoro – è questa la direzione giusta. In questi anni i docenti sono rimasti intrappolati nella stesura di inutili produzioni cartacee, i dirigenti sono diventati dei burocrati e il personale Ata è quotidianamente oberato da compiti che spesso non hanno riscontro nel contratto di lavoro. Tutto ciò va cambiato”.
Uno degli obiettivi strategici del piano riguarda la riorganizzazione dei processi funzionali dell’avvio dell’anno scolastico, per garantire la presenza dei docenti a partire dal primo settembre.
” Questa è una delle nostre principali rivendicazioni – conclude D’Aprile – , speriamo che possa essere davvero così. Un passo da compiere è quello della stabilità del lavoro. Utilizzare tutti gli idonei delle graduatorie dei concorsi, abilitare e specializzare i docenti, concludere il piano di immissioni in ruolo è possibile. Lo abbiamo verificato in termini di praticabilità e costi. Lo dobbiamo ai nostri studenti e all’impegno professionale del personale della scuola”.