E’ un secco no quello della Federazione Uil Scuola Rua a proposito del nuovo progetto di formazione, che il Ministero intende realizzare nella direttiva per “l’accreditamento, la qualificazione e il riconoscimento di singoli corsi per la formazione del personale scolastico e per la formazione in servizio incentivata del personale docente e delle figure di sistema”.
Si tratta di una pseudo riforma, gestita dalla Scuola di Alta formazione, nella quale saranno coinvolti Indire, Invalsi e Università Italiane e straniere, limitando di fatto l’autonomia delle scuole e, come ormai di prassi, esautorando il contratto nelle sue funzioni.
“Questa nuova formazione, prevista nel decreto-legge 36/22 che avevamo già contestato, – sottolinea D’Aprile – e che ora prende forma nella direttiva che oi però rimandiamo ai mittenti. La nostra cultura riformista ci consente di mantenere un solido riferimento: le riforme migliori, i cambiamenti veri sono quelli possibili e che creano le condizioni per una scuola migliore.
E ancora:
“Quelle condivise, non imposte – ribadisce il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe d’Aprile – Non si può insegnare ad insegnare, e la libertà di insegnamento deve essere salvaguardata. La scuola richiede, innanzitutto serenità, non può ‘inseguire’ modelli elettorali. L’autonomia deve recuperare la centralità della didattica; gli aspetti essenziali dell’autonomia sono rappresentati dalla progettazione dell’offerta formativa, dalla personalizzazione dell’insegnamento. Il fare scuola è l’attività che si svolge insieme agli alunni”.