Il Segretario è partito dalla domanda “Quale idea di Paese abbiamo per il futuro” per esporre la sua riflessione durante il convegno a “Autonomia differenziata: un progetto per il Paese?” che si è svolto ieri mattina a Roma all’Hotel Leon’s Place di Roma.
La critica di Bombardieri è soprattutto rivolta alla scarsa considerazione che la politica ha nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici; una politica che invece porta avanti l’intesa con le associazioni dei datori di lavoro. Ma la Uil non ci sta.
“Leggere nel testo del Decreto che il Parlamento è un mero spettatore ci pone davanti ad un’evidenza: quella sull’autonomia differenziata che è per noi una norma incostituzionale – ha sottolineato Bombardieri – . Dinanzi ai grandi problemi che riguardano il nostro continente ed il mondo intero è assurdo pensare che la risposta sia il superamento del regionalismo”.
Insomma la Uil è stata perentoria : “ No ai trattamenti differenziati per le regioni”.
Anche perché è necessario, prima ancora di parlare di autonomia differenziata, affrontare il tema delle diseguaglianze e del modo per poterle come superare.
Con l’obiettivo di dare alle persone e ai più giovani le stesse opportunità a prescindere dal luogo in cui si nasce.
Istruzione, infrastrutture, sanità: sono questi i temi su cui bisogna rivendicare delle scelte nazionali.
Per la Uil non ci sono dubbi:
“La legge sull’autonomia differenziata peggiora decisamente la situazione. Al netto delle discussioni degli schieramenti, chi oggi fa politica, e i partiti tutti, hanno intenzione di eliminare le disuguaglianze che attanagliano il nostro Paese o no?”
Si domanda Bombardieri.
” A prescindere da quello che faranno Governo e politica noi dobbiamo portare avanti l’obiettivo di lottare per appianare queste disuguaglianze. Dobbiamo rivendicare il diritto alla salute pubblica gratuita e all’istruzione, valida a prescindere dalla regione dove si nasce. E, infine, dobbiamo rivendicare un lavoro più giusto e dignitoso dovunque, anche nel Mezzogiorno”.
La Uil invita a non arrendersi al senso di rassegnazione che si sta diffondendo nel Paese perché le cose possono cambiare.
” Con il nostro impegno, con il nostro coraggio, con il nostro lavoro. Facciamolo insieme”.