” L’ennesimo episodio di violenza, accaduto ieri mattina all’Istituto professionale Enaip di Varese è solo la punta di un iceberg. A farne le spese, ancora una volta, una docente che stava entrando a scuola per compiere il suo dovere. La violenza giovanile è purtoppo in aumento nelle scuole, complice anche l’utilizzo eccessivo dei social e di TikTok, dove la strada per ottenere like e visibilità passa, troppo spesso, per le aggressioni ai danni degli insegnanti, e non solo”.
Con queste parole il Segretario regionale Uil Scuola Rua Lombardia Abele Parente ha commentato l’ennesimo episodio di violenza ai danni di un’insegnante, dopo quello dello scorso anno di Abbiategrasso nel Milanese. L’intervista ieri sera alla TGR della Lombardia, edizione 19.30
L’insegnante, accoltellata ieri mattina da un minore già seguito per diagnosi funzionale, è stata operata e dopo l’intervento ha chiesto subito del ragazzo.
“L’episodio di Varese è accaduto in un Istituto professionale – continua Parente – ma non pensiamo che nei Licei la situazione sia migliore. Certo, spesso tecnici e, ancora di più professionali, diventano l’ultima spiaggia per ragazzi che si sono resi conto di non essere adatti ad altri percorsi. Troviamo quindi classi con età media più alta e dove lo scollegamento con la scuola è davvero elevato”.
E i dati parlano chiaro: Secondo quanto raccolto dalla Uil, in queste strutture i servizi sociali sono di casa: a livello nazionale, si sono trovati a coadiuvare dirigenti e corpo docente nel 48% delle scuole. Negli istituti tecnici, nel 36% delle scuole, i ragazzi più esagitati hanno subito una sanzione che prevede lo svolgimento di lavori utili all’istituto. E così, le famiglie si ritrovano a dover pagare di tasca propria. Secondo uno studio condotto da Skuola.net, 1 studente su 5 dice di aver assistito a scontri tra coetanei e insegnanti.