D’Aprile: servono chiarimenti. Sì a fondi privati se risorse indirizzate a sostegno della scuola nazionale

Di seguito il commento del Segretario generale UIL Scuola Rua rilasciato all’ANSA riguardo una eventuale differenziazione degli stipendi dei docenti in base al caro vita della regione.


Ci auguriamo che le recenti dichiarazioni riprese da alcuni organi di stampa non corrispondano effettivamente ai programmi sulla scuola che il Ministro Valditara vorrà attuare.
Diversamente significherebbe rimettere radicalmente in discussione l’assetto del contratto collettivo nazionale accentuando la diseguaglianza sociale che, a parità di lavoro, porta a percepire stipendi diversi sulla base del luogo dove si svolge la propria attività.
Per questo chiederemo al Ministro chiarimenti formali in merito.

Ma è molto complicato comprendere che una delle principali cause della crisi economica in Italia sia generata proprio da una questione stipendiale, di retribuzione, che ci colloca tra gli ultimi posti in Europa?

Se veramente si vuole sostenere la scuola statale nazionale, e il lavoro che oltre un milione di persone – non solo docenti ma anche ATA e Dirigenti – svolge ogni giorno per farla funzionare al meglio, allora bisogna investire risorse statali sia nelle spese strutturali che nei capitoli delle spese correnti, rinnovare i contratti per tempo, utilizzare le risorse messe a disposizione dall’Europa e sottrare la scuola dai vincoli di bilancio per riconoscere a tutto il personale della scuola stipendi dignitosi che valorizzino il lavoro di tutti i giorni, da nord a sud.

Per quanto riguarda l’idea di capitali privati da destinare l’istruzione pubblica è un’idea che ciclicamente, da vent’anni, viene tirata fuori come l’uovo di Colombo. Nessuna contrarietà se risorse private giungessero a sostegno della scuola statale nazionale.

Il punto – sottolinea D’Aprile – è che queste risorse spontanee destinate alla scuola di tutti – vengono annunciate ma raramente poi vengono concretizzate.
Mecenati privati per la scuola pubblica, perché no? Ma ci sono? Per ora fondi privati vanno verso scuole private. Anzi è lo Stato che mette a bilancio fondi propri a sostegno. Raramente accade il contrario.

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