Violenza sulle donne non significa solo femminicidio, sono molti i modi in cui la si esercita: fisici, psicologici, economici, religiosi, ideologici, attraverso atteggiamenti possessivi e denigratori. Come collettività e anche come singoli, possiamo fare ben più di qualcosa per migliorare le cose. È necessario fare un ulteriore salto culturale, tutti assieme. A dichiararlo è il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.
Nel 2022 in Italia, sono state uccise 96 donne, di cui 84 in ambito familiare affettivo – ricorda D’Aprile – In Italia, i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita forme di violenza fisica o sessuale. Stiamo parlando di un fenomeno ampio e traversale, che sta raggiungendo dimensioni ampie e preoccupanti e che riguarda tutti, indistintamente.
Non parliamone solo nel corso di una giornata. La violenza sulle donne è una questione che va affrontata tutti i giorni. Per D’Aprile la scuola può e deve rappresentare uno strumento per combattere il fenomeno della violenza sulle donne. È un luogo di socialità e uguaglianza sociale e ha un ruolo fondamentale nel processo di emancipazione sociale e culturale del Paese – dice – è per questo che, attraverso la prevenzione e l’informazione, la scuola è in grado di infondere tra gli adolescenti valori quali la legalità e il rispetto dell’altro.
Nel link, l’articolo di Rossella Benedetti, Vice Presidente Comitato Pari Opportunità CES.
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