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Cspi e nuovi Istituti tecnico- professionale: il no di Uil Scuola

I consiglieri del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione,  eletti nelle liste della UIl Scuola Rua hanno espresso parere contrario sullo schema del  decreto.

In sintesi le motivazioni esposte durante la riunione:

Accordi di rete promossi dagli Istituti tecnici e professionali dagli IeFP e dagli ITS Academy in attuazione di quanto definito nella istituzione della filiera tecnologico professionale tesa ad una forma di “esternalizzazione” dei processi educativo didattici tutti proiettati verso la netta prevalenza di indirizzi costruiti con un ruolo determinante del mondo dell’imprenditoria;

La legge istitutiva della filiera tecnologico professionale non ha previsto alcuna regolamentazione tesa a garantire la peculiarità del processo educavo-didattico statale, ma il processo nel suo insieme è demandato a forme di partenariato le cui formule saranno scritte in base, immancabilmente, alle esigenze di chi mette le risorse;

Assolutamente discutibile voler dare a ragazzi di 14-15 anni strumenti che possano loro garantire un inserimento in un mondo del lavoro pensato a tavolino anche con contratti di apprendistato come previsto al comma 7 lettera b della legge.

Se a tutto questo aggiungiamo che partirà la sperimentazione dei tecnici e degli Iefp con un percorso di formazione ridotto di un anno, 4+2, non possiamo che vedere con preoccupazione il modo in cui viene impostata la filiera tecnologico professionale, che sembra togliere piuttosto che aggiungere.

Questa sperimentazione, inoltre, che sulla carta sembra garantire l’esistente, vede l’introduzione nel sistema di istruzione secondaria di secondo grado di nuove figure di docenti, non contrattualizzate, senza indicare il monte ore e la percentuale di presenza rispetto ai docenti curricolari. È una strada, quella intrapresa, che consente l’introduzione nella scuola di figure a cui viene dato il ruolo d’insegnante senza alcuna attitudine o verifica di essa.

Ma non solo, infatti sorgono spontaneamente degli interrogativi a cui la legge non dà risposta alcuna:  quale deve essere il profilo di dette figure? Come vengono selezionate e in base a quali criteri? A chi è demandata la scelta del personale estraneo alla scuola?

Interrogativi che al momento restano senza risposta .

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