Immissioni in ruolo: Il Segretario Uil Scuola scrive al ministro Valditara

Assumere su tutti i posti vacanti utilizzando tutte le graduatorie esistenti, rendere quella del concorso attuale a esaurimento, comprensive degli idonei. Una impostazione che consentirebbe l’utilizzazione delle stesse graduatorie anche per gli anni scolastici successivi.




E’ questa la proposta del Sindacato guidato da Giuseppe D’aprile che afferma:

” Prendi cento posti, mettine da parte 70, dividi il restante tra quanti ne hanno diritto e aspetta. Un impianto – osserva il Segretario  in una lettera inviata al ministro Valditara– che va modificato utilizzando tutte le graduatorie vigenti, rendendo quella del concorso attuale a esaurimento, e comprendendo dli idonei. La nostra proposta consentirebbe l’utilizzo delle stesse graduatorie anche per gli anni scolastici successivi”.

Per D’Aprile:

” E’ paradossale come aumentino i canali di assunzione e diminuiscano i posti, che vengono accantonati per una futura procedura concorsuale non ancora avviata”. 

La dimensione dello schema ministeriale ha questi numeri: su 63.685 posti vacanti, ne saranno autorizzati solamente 45.124. Il 70% del totale. Al prossimo concorso PNRR ne saranno destinati 18.561.

Il non aver autorizzato tutti i posti disponibili, in attesa di una futura procedura concorsuale, in ragione del PNRR – si legge nella lettera inviata – determinerà, in molte regioni, la mancata assunzione in ruolo dei docenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi ordinari.

Da queste graduatorie è possibile procedere all’immissione in ruolo. Ciò si verificherà anche per le assunzioni dalle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) di I fascia sostegno soprattutto nella procedura a chiamata nazionale (mini-call veloce). In conseguenza, è agevole ipotizzare una notevole riduzione delle assunzioni rispetto a quelle che sarebbero state autorizzate.

Valutando il corposo turn-over annuale dei pensionamenti, la cui consistenza è preventivabile, l’accantonamento si genera automaticamente, per cui ci troveremmo di fronte ad una duplicazione nel tempo.

Ai 250 mila precari – molti dei quali collocati a pieno titolo in graduatorie già vigenti e che la stessa politica ha reso ad esaurimento – ad esempio gli idonei del concorso ordinario del 2020, va data una risposta immediata in termini di assunzione.

Riteniamo inoltre che sarebbe un’autentica mortificazione, ri-sottoporre a una nuova verifica, chi l’ha già superata con successo e che per un mancato incastro di situazioni meramente logistiche (i posti sono disponibili solo in alcune aree ben individuate del paese), non è entrato in ruolo.

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